#LILIPSY by Fabrizio Di Girolamo
La Mindfulness migliora l'attenzione dei bambini a scuola - uno studio sul MBATC
Funziona davvero? Può la meditazione influire sull'attenzione dei bambini?
Le pratiche meditative sono conosciute da secoli e sono parte integrante di molte religioni (prevalentemente orientali): tramite la meditazione si mira al raggiungimento di uno stato di quiete e pace interiore che può rivelarsi solamente tramite la lunga pratica e la concentrazione. Nel 1979, un biologo statunitense, Jon Kabat-Zinn, riuscì a conciliare i concetti buddhisti della Meditazione Vipassana e l’approccio scientifico, creando un protocollo chiamato inizialmente Stress Reduction and Relaxation Program (Programma per la Riduzione dello Stress e per il Rilassamento). In seguito, questo protocollo divenne famoso col nome di Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) -Riduzione dello Stress attraverso l’Attenta Consapevolezza.
La Mindfulness ebbe subito un grande successo, confermato anche dalle numerose conferme empiriche d’efficacia delle tecniche e delle metodologie cliniche basate su di essa. Tale successo ha portato inoltre gli studiosi ad esplorare nuove frontiere di ricerca, superando la sola applicazione clinica e rivolgendosi alla componente cognitiva, fino ad arrivare ad un possibile collegamento tra meditazione e potenziamento delle funzioni esecutive (attenzione, memoria, intelligenza ecc), negli adulti ma soprattutto nei bambini.
La possibilità di utilizzare la mindfulness anche nei bambini e negli adolescenti è in realtà di recente sviluppo: inizialmente si pensava che fosse impossibile o quanto meno complesso pretendere che ragazzini di 10-14 anni stiano seduti per ore a focalizzare la loro attenzione sul respiro. Poi si è iniziato a strutturare delle sessioni (applicabili anche in contesti scolastici) che rispettassero le esigenze e le risorse cognitive dei più piccoli.
Da allora si è dimostrato come la meditazione mindfulness migliori il rendimento scolastico, la condotta e la motivazione. Sembra che agisca anche sull‘ansia da matematica (e in generale l’ansia scolastica), prevenendo l’abbandono degli studi e portando ad un minore assenteismo.
Perché? Ebbene probabilmente la mindfulness agisce su alcune componenti cognitive fondamentali, tra i quali l’attenzione.
In una mia ricerca del 2019, ho studiato gli effetti di uno specifico training mindfulness chiamato MBATC (Mindfulness Based Attention Training for Children) sull’attenzione e sulla distrazione dei bambini a scuola, misurate tramite questionari e test neuropsicologici. I risultati hanno dimostrato come il training di 8 settimane migliori le capacità attentive dei bambini e la memoria di lavoro. Inoltre si è assistito ad una diminuzione della distrazione durante i compiti complessi. Questi risultati rispecchiano l’andamento della letteratura scientifica attuale, che conferma la possibilità di utilizzare la mindfulness come strumento clinico per migliorare l’attenzione, anche in bambini con ADHD.
La classe 3 B dell’ I.C. Francesca Morvillo di via San Biagio Platani a Roma dopo aver letto questo articolo ha deciso di meditare nelle future giornate.
Sono molto contento che un mio articolo abbia ispirato la pratica della mindfulness a scuola. Bellissima iniziativa, complimenti agli insegnanti e agli alunni.
-Fabrizio Di Girolamo