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La Psicologia dell’Emergenza

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#LILIPSY by Fabrizio Di Girolamo

La Psicologia dell’Emergenza

Che cos’è la Psicologia dell’Emergenza? Scopi, obiettivi e finalità.

La Psicologia dell’Emergenza è una branca della psicologia estremamente specifica, che si riassume in una serie di misure da adottare, il prima possibile, in circostanze di tragica esperienza (come ad esempio catastrofi naturali) allo scopo di evitare potenziali ripercussioni a lungo termine, sia per coloro che vivono in prima persona il disagio (le vittime), sia per tutto il personale di supporto (ad esempio medici, vigili del fuoco, personale militare ecc).

La storia della psicologia dell’emergenza è molto recente, specialmente in Italia: solo dagli anni ’80 di questo secolo si è ritenuto necessario (nonostante sia in realtà fondamentale) fornire supporto psicologico a seguito di questi eventi.

 

A cosa serve la Psicologia dell’Emergenza?

Gli scopi della psicologia dell’emergenza possono essere distinti in due grandi famiglie: la comunicazione e la terapia. Nel primo caso, lo scopo fondamentale dello psicologo è comunicare efficacemente informazioni che possono o devono essere impiegate dalle persone coinvolte in un’emergenza, quindi vittime e soccorritori. In queste situazioni si comunicano informazioni vitali che le persone possono utilizzare a proprio favore.

Nel secondo caso lo scopo basilare del lavoro dello psicologo è quello di ridurre il danno psicologico causato dalla catastrofe. La finalità degli interventi sulla crisi è di aiutate le persone in pericolo a non fare degenerare una situazione di stress interno o esterno e sostenerle nel riguadagnare un livello di funzionamento e uno stile di vita per quanto possibile simile a quelli precedenti la crisi.

 

La Psicologia dell’Emergenza è costituita da due settori principali:

  • La psicologia dell’emergenza collettiva, si occupa degli effetti di eventi traumatici che hanno colpito un’intera comunità. In questi casi l’evento critico è collettivo, la comunità è traumatizzata, data la distruzione dei luoghi e dei modi di essere e di vivere che la caratterizzavano. Il sistema sociale è in uno stato di crisi, poiché avviene uno stravolgimento delle caratteristiche dell’insieme sovra individuale in cui la vita di ognuno si svolge;

  • La psicologia dell’emergenza individuale, invece si occupa delle conseguenze di eventi che hanno colpito un individuo direttamente o indirettamente. In questo caso l’evento minaccia il singolo individuo che resta scioccato e traumatizzato.

 

Si può dire, quindi, che la psicologia dell’emergenza ha come specifiche finalità la salvaguardia dell’equilibrio psichico di vittime, parenti e soccorritori che abbiano vissuto eventi traumatici, adottando il concetto dell’intervento immediato. Riorganizzare il tessuto sociale (o ripristinarlo se è stata già compromesso) e facilitare il recupero dell’identità e della sicurezza collettiva.

 

L’importanza dell’intervento psicologico in queste determinate situazioni si evidenzia ulteriormente se si pensa all’incidenza dei disturbi psicologici successivi alle catastrofi; tra questi, il più importante e caratteristico è il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD, acronimo di Post Traumatic Stress Disorder). Il PSTD è una reazione post-traumatica protratta nel tempo; la sua diagnosi richiede che la persona abbia assistito o si sia confrontata con eventi implicanti morte, rischio di morte o, più in generale, una minaccia dell’integrità fisica.

Il disagio e l’invalidità portate da questo disturbo sono enormi: rimuginio e pensiero ossessivo/intrusivo riguardo l’evento vissuto, unito ad ansia ed evitamento di tutto ciò che può essere lontanamente ricollegato a tale evento.

 

Questo disturbo non è tipico solo delle vittime dei disastri, ma anche dei soccorritori: anche loro infatti, durante questi momenti esagitati, sono sottoposti ad una grande mole di stress e di sollecitazioni che possono traumatizzare e minare l’equilibrio psichico.

 

Emerge quindi l’importanza dell’intervento psicologico immediato e preventivo per aiutare tutte le parti coinvolte nelle tragedie ad elaborare e ristrutturare il vissuto negativo, sostenendoli durante questi momenti, anche nella gestione di un eventuale lutto (sia di persona fisica o come perdita di beni materiali).

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