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Terapia Metacognitiva

Cos'è la Terapia Metacognitiva o MCT?

La Terapia Metacognitiva (o Metacognitive Therapy) è una forma di terapia appartenente alle cosiddette “Terapie di Terza Generazione”, poiché si focalizzano proprio su questi processi (il modo in cui pensiamo) piuttosto che sul contenuto del pensiero in sé. Aspetto fondamentale di questo modello è il ruolo che la metacognizione ha nel favorire la psicopatologia. La metacognizione è responsabile di quello a cui prestiamo attenzione e di ciò che giunge alla coscienza.

Non Cognitiva, ma "Metacognitiva"

Per metacognizione si intende quella capacità di controllare, gestire, elaborare ed essere consapevoli dei propri pensieri e delle proprie emozioni, così come delle proprie attività mentali: riflettere su ciò che si pensa, notare le proprie emozioni, far caso a ciò che ci passa per la mente, e così via.
Secondo la Terapia Metacognitiva, non sono tanto i pensieri negativi o le emozioni negative a causare problemi mentali, ma le strategie che utilizziamo per contrastare questi pensieri e queste emozioni.
In particolare, le strategie disfunzionali prese in esame riguardano il rimuginio e la ruminazione, ovvero quei pensieri negativi ripetitivi che non ci permettono di andare avanti.

Terapia Metacognitiva

Basi Teoriche

La MCT si focalizza sulla modifica delle strategie inadeguate che causano distress cronico e ricorrente: secondo Wells, ciò avviene a causa di credenze specifiche di tipo metacognitivo (che lui chiama metacredenze positive e negative) che influenzano irrimediabilmente i processi di pensiero e contribuiscono al mantenimento di strategie di coping disfunzionali.
Le metacredenze positive si riferiscono principalmente all’idea che rimuginare, monitorare o evitare un pensiero sia il modo migliore per risolvere un problema o star bene;
Le metacredenze negative invece si riferiscono all’incontrollabilità del pensiero e dei processi di rimuginio o di ipermonitoraggio, con l’idea che essi siano pericolosi e inevitabili.
Ciò determina una condizione che Wells denomina “CAS”, ovvero Cognitive Attentional Syndrome (sindrome cognitivo attentiva) caratterizzata da preoccupazione eccessiva, ruminazione, rimuginio, ipermonitoraggio attentivo e strategie di coping disfunzionali per tentare di autoregolarsi.

Il Percorso Terapeutico

Lo scopo della MCT è quindi quello di favorire una migliore risposta processuale agli eventi stressanti, diminuire il CAS e favorire una minore elaborazione degli stimoli, portando i soggetti a non dare giudizi basandosi su informazioni “interne” ma entrando in contatto con l’esperienza presente.

Per tale scopo, si utilizza il dialogo socratico per esplorare i processi, le metacredenze e il CAS, spiegando al paziente che sono proprio i processi di coping maladattivi che mantengono il disturbo. Ad una terapia di stampo dichiarativo è affiancata una di tipo esperenziale: a tal fine, vengono utilizzate varie tecniche, principalmente di stampo attentivo e metacognitivo, ma anche comportamentali.