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La P.N.L è una bufala.

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#LILIPSY by Fabrizio Di Girolamo

La P.N.L è una bufala.

Programmazione Neuro-Linguistica: una pseudoscienza molto pericolosa ma ancora di moda.

Nonostante la comunità scientifica internazionale (non solo psicologica, ma anche medica e linguistica) abbia già dimostrato la totale infondatezza di questa disciplina, nonostante tutte le pubblicazioni relative alla PNL siano piene di dati e concetti privi di qualsiasi validità,

nonostante i “terapeuti” PNL si atteggino a veri e propri santoni, con tanto di acqua santa e corno rosso…nonostante tutto questo c’è chi ancora pratica la PNL e c’è pure chi ci crede.

Beh, io, nel mio piccolo, vorrei convincervi che la PNL è una vera e propria bufala.

Partiamo dagli inizi. Ideata negli anni ’70 dagli statunitensi Richard Bandler (psicologo) e John Grinder (linguista), la Programmazione Neuro-Linguistica, o PNL (in inglese neuro-linguistic programming, NLP) si configura come un approccio comunicativo integrato.

In poche parole, la connessione esistente tra il sistema neurale (neuro), il linguaggio (linguistica) e gli schemi comportamentali (programmazione), può essere modulata al fine di raggiungere un obiettivo o addirittura al fine terapeutico.

Secondo gli autori infatti queste 3 componenti interagiscono formando, nei singoli individui, una visione interpretativa del mondo.

Il “terapeuta” PNL andrebbe a modificare questa visione, cambiando la vita delle persone attraverso la modifica del loro approccio e della loro visione della vita stessa.

Una tecnica fondamentale della PNL è il modeling, ovvero l’imitazione del linguaggio e dei comportamenti delle persone di successo: questo, secondo gli autori, dovrebbe servire a far propri questi comportamenti, portando le persone che imitano quei comportamenti al successo.

Vi sembra assurdo? Ancora non avete letto nulla.

 

Di base (senza scendere in aspetti troppo tecnici), la PNL prende in prestito numerose teorie (queste sì, dimostrate scientificamente), come ad esempio le teorie linguistiche di Gregory Bateson e Noam Chomsky, o le teorie psicologiche di Virginia Satir (esponente della terapia familiare), Fritz Perls (uno dei fondatori della terapia della Gestalt) e Milton Erickson (prendono addirittura in prestito l’ipnosi, e questo dice tutto).

Quindi possiamo dire che la PNL è un’accozzaglia di nozioni teoriche totalmente scollegate tra loro, mixate a mo’ di cocktail, al fine di dare l’impressione di avere una struttura teorica a sé stante e ben fondata: in realtà non è così.

Per capirci, assunto della PNL è la modifica del modo di usare il linguaggio, quindi del “come” parlare; le teorie di Chomsky invece descrivono “perché” utilizziamo il linguaggio in un certo modo.

 

Non vi basta?

Se vi dicessi allora che la PNL non viene insegnata da nessuna parte?

O almeno, in nessuna scuola o Università che si rispetti, ma solo in scuole private affiliate ad associazioni (altrettanto private) create a puro scopo di lucrare su persone ingenue, attratte dalla facilità di ottenimento di fantomatici “attestati internazionali” e ubriacati da una terminologia fintamente tecnico-scientifica, che da una parvenza di professionalità quando in realtà non vuol dire nulla. Ingannati da un modello vago e da una plausibilità inesistente, numerosissimi sono gli studenti di queste fantomatiche scuole, che esborsano fior di quattrini per imparare aria fritta, generando però un business non indifferente. Un semplice circolo di denaro: formatori PNL fanno corsi PNL che creano altri formatori PNL.

 

Se vi dicessi che tutti i terapisti PNL compiono spesso reato di abuso della professione? Non esiste un riconoscimento legale per queste scuole di formazione, come nemmeno per gli attestati rilasciati. Infatti, i “terapeuti” PNL (chiamati anche in vari altri modi come practitioner, trainer o consuelor, termini che non riconosciuti che non vogliono dire nulla) non possono esercitare il mestiere dello psicologo (a meno che non siano anche laureati in psicologia). Nonostante questo, le tecniche PNL rischiano di essere usate in psicoterapia, con risultati disastrosi.

 

Se vi dicessi anche che, nonostante la PNL sia nata come terapia medica (secondo gli autori, una singola sessione di PNL combinata con l’ipnosi poteva eliminare completamente la miopia e curare il raffreddore) e poi sia diventata una forma di “psicoterapia” (sempre secondo gli autori, in grado di trattare fobie, depressione, ossessioni e disturbi psicosomatici, il tutto ovviamente senza alcun riscontro), adesso è utilizzata prevalentemente come forma di Coaching e Self-Help?

Le parole chiave sono: successo, motivazione, far soldi in fretta, migliora la tua vita in 3 mosse, e vari altri banner pubblicitari che appaiono sulla home di facebook mentre scorri i video.

Insomma, parliamo unicamente di forme aneddotiche e non sistematiche, slogan mirati che si basano su una concezione materialistica e poco virtuosa: non a caso le armi principali utilizzate per attrarre “adepti” sono la possibilità di far denaro in fretta, di diventare leader di successo con vestiti firmati e ferrari, oppure cambiare drasticamente la propria vita in poco tempo e col minimo sforzo, senza quindi lavorare veramente su sé stessi, il tutto semplicemente “imitando” il comportamento di chi ha successo, e non attraverso una sincera crescita personale.

 

Se, arrivati a questo punto della lettura, non vi avessi ancora convinto, vi citerò altri tre aspetti:

1) La PNL viene studiata (seriamente sta volta) nelle ricerche sulle Teorie Pseudoscientifiche: si studia come sia possibile che la gente ci creda, i fattori che la rendono così attraente e così resistente alle smentite, alla stregua delle teorie complottiste sui vaccini, sugli alieni o sulla terra piatta;

2) I due fondatori della PNL ebbero una grossa disputa legale sui diritti di paternità e di utilizzo dei metodi PNL: una gallina dalle uova d’oro;

3) Nonostante il prefisso –neuro nel nome, non c’è niente ricollegato a componenti neurali o neuropsicologiche nelle teorie e nei modelli PNL: è solo un termine messo lì a caso per dare un senso di profondità medica.

Geniale, vero?

 

Arrivati alla fine di questo rapido percorso spero di avervi convinto a ripudiare tutto ciò che riguardi la PNL, non tanto per una questione di intolleranza, di pregiudizio o di chiusura verso discipline meno ortodosse, quanto per rispetto di coloro che studiano e si formano davvero, basandosi su prove scientifiche di attendibilità, nonché per rispetto dei pazienti che rischiano di affidare le proprie sofferenze a ciarlatani che non hanno i mezzi per accoglierle, ma dispongono unicamente di capacità di vendita e di persuasione.

Se invece non vi avessi ancora convinto, vi invito a informarvi, leggere e affrontare in prima persona la PNL, da entrambi i fronti: sia da quello a favore, sia da quello contrario.

Vi invito inoltre a rivolgervi ad un terapeuta PNL: quando vi dirà che riconosce i vostri pensieri dalla posizione del vostro corpo, sono sicuro che cambierete idea.

 

1 commento su “La P.N.L è una bufala.”

  1. “Elementare, Watson”… Davvero questo viene fatto di cogliere dall’accozzaglia di simile metodo che come “metodo pseudo-scientifico” direi essere parte delle diverse astuzie atte al “lavaggio del cervello”.

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