#LILIPSY by Fabrizio Di Girolamo
Viaggio dentro un’Emozione
Un breve assaggio della complessità emotiva umana.
L’emozione è una componente fondamentale e permeante della nostra vita. Qualsiasi esperienza che facciamo, qualsiasi evento che viviamo è collegato ad un’emozione interna. Le emozioni possono essere negative o positive, consapevoli o inconsapevoli, di maggiore o minore intensità e durata. Spesso definiamo alcune persone come “individui a sangue freddo” quando queste si mostrano fredde e distaccate. Il paragone è calzante poiché la nostra specie, nonostante condivida le stesse motivazioni di base come la fame e il sesso con i rettili (che sono effettivamente animali a sangue freddo), sembra condividere le emozioni vere e proprie solamente con i mammiferi.
Ma cos’è concretamente un’emozione? Riuscireste a descriverla? Una delle maggiori difficoltà per molte persone è proprio quella di esprimere e descrivere le proprie emozioni, che vengono percepite come un insieme di sensazioni vaghe non ben definite. In realtà l’emozione è un episodio complesso a più componenti, di breve durata e che è collegato ad una causa chiara e specifica. Lazarus (1991) ha individuato addirittura 6 componenti che, insieme, definiscono un’emozione:
La Valutazione Cognitiva, ovvero la valutazione soggettiva del significato dell’emozione. Si ritiene che questa sia la prima e principale componente dell’emozione e che spesso si tenda ad identificare la valutazione cognitiva dell’emozione con l’emozione stessa;
L’Esperienza Soggettiva, legata al contesto e alla consapevolezza dei sentimenti che si stanno provando in quel momento;
Tendenze al Pensiero e all’Azione, cioè la tendenza a pensare ed agire in modi specifici legati a quella particolare emozione;
Modificazioni Corporee interne, legate al sistema nervoso autonomo (tono muscolare, sudorazione, pressione sanguigna, ormoni ecc.);
Espressioni Facciali, ovvero la principale modalità espressiva delle emozioni. Una capacità innata tipicamente umana, comune a tutte le culture;
Risposte Emotive, che si riferiscono a come le persone reagiscono alle proprie emozioni o alle situazioni che le hanno indotte.
Nessuna di queste componenti, presa singolarmente, è un’emozione. Analizziamo una delle più basilari e primordiali emozioni, la paura: emozione apparentemente semplice, innata, presente in moltissime specie. Ad esempio, quando proviamo paura per un cane randagio che ringhia ferocemente contro di noi, si attivano sequenzialmente tutti i processi appena descritti:
- valutiamo cognitivamente il ringhio del cane come un pericolo imminente per la nostra incolumità;
- capiamo che stiamo provando paura;
- abbiamo l’impulso di scappare via dal pericolo;
- il nostro corpo si modifica in modo da preparasi alla fuga o alla battaglia (si innalzano i livelli di adrenalina, i muscoli si contraggono, le pupille si dilatano ecc.);
- assumiamo la tipica espressione facciale “impaurita”;
- cerchiamo di regolare le nostre emozioni (“devo stare calmo”).
Però questa non è nemmeno la punta dell’iceberg. Il sistema emotivo umano è incredibilmente complesso: si potrebbe parlare dell’influenza delle emozioni sul comportamento, sulla presa di decisione, sul giudizio, sulla motivazione, sull’interpretazione degli eventi, ma sarebbe comunque una visione sommaria. Inoltre la paura è un’emozione relativamente semplice se confrontata con altre emozioni come l’orgoglio o il senso di colpa.
Possiamo però dire che molti dei problemi psicologici personali e interpersonali che affrontiamo ogni giorno nascono da una cattiva gestione delle emozioni e dall’eccessiva personalizzazione delle stesse: io sono arrabbiato, sono innamorato, sono deluso. Sarebbe più corretto dire che provo rabbia, provo amore, provo delusione, considerando la nostra mente come un “contenitore” di emozioni, slegate dalla nostra persona. Se si inquadrano le emozioni per quello che sono, ovvero un processo complesso e a più componenti, le si comprenderle meglio e si riesce a gestirle in maniera più efficace, migliorando la cosiddetta Intelligenza Emotiva.
Sebbene infatti le emozioni abbiano vita breve, possono esercitare su di noi effetti duraturi. Le emozioni positive ad esempio, se coltivate e nutrite, possono indurre la formazione di idee innovative e creative, migliorare i legami sociali, l’esplorazione, la sete di conoscenza e in generale ampliare il nostro spettro di pensiero e di azione. Al contrario, le emozioni negative inducono un’urgenza ad agire in modi specifici: battersi se si è arrabbiati, fuggire se spaventati e così via, restringendo di conseguenza il campo di pensiero e azione, incidendo negativamente sul sistema immunitario. Quindi, la prossima volta che vi troverete a ridere con gli amici, a coltivare un hobby o semplicemente a godervi il sole al parco, pensate che state coltivando qualcosa di più che fugaci sentimenti positivi, ma che potenzialmente state agendo su un benessere e uno stato di salute a lungo termine.